Può capitare di domandarsi se la crescita del proprio figlio stia procedendo in modo corretto per la sua età, o se si sta verificando qualche tipo di ritardo. È importante rivolgersi al pediatra o a un medico specializzato nell’accrescimento per fugare i propri dubbi: sono infatti molti i fattori che possono influenzare la crescita di un bambino, e alcuni possono portare a un rallentamento temporaneo e reversibile della crescita. Altri possono indicare problematiche più complesse, ma sarà comunque lo specialista a indirizzare i genitori verso gli esami più indicati e la terapia adeguata.
Fattori che possono influenzare la crescita
Vediamo quindi quali sono i fattori che possono influire sull’andamento della crescita di un bambino, a partire dal concepimento fino alla pubertà.
- Genetica: etnia, altezza dei genitori, sesso e presenza di malattie genetiche in famiglia (che possono determinare la potenzialità di crescita del bambino)
- Ormoni: specialmente quelli della crescita, quelli tiroidee e quelli sessuali (durante la pubertà)
- Alimentazione
- Fattori socio-economici
- Fattori psicologici o emozionali
- Sport: quelli svolti in modalità agonistica con associato un alto carico di allenamento (soprattutto prima e durante la pubertà) possono infatti impattare sulla normale curva di crescita
- Problematiche insorte in gravidanza
- Patologie intercorrenti/croniche
- Uso di farmaci.
In quali casi di bassa statura o crescita rallentata viene condotta un’indagine?
La bassa statura o il rallentamento della crescita vengono indagati laddove sono presenti determinate condizioni:
- se il bambino è di staturaiinferiore rispetto alle curve di crescita per la popolazione di riferimento, o rispetto al target genetico
- se la bassa statura è associata a sproporzioni corporee
- se si verifica un arresto o un rallentamento della crescita in soggetti con una normale statura
- se si verifica un rallentamento della crescita associato a un peggioramento del rendimento scolastico, poiché può essere l’espressione di una problematica a carico della regione ipotalamo-ipofisaria
- se si verifica un rallentamento della crescita (in termini di altezza e peso) associato a dolori addominali, vomito (soprattutto mattutino), cefalea, cambiamento del comportamento del carattere e del rendimento scolastico, disturbi della vista, aumento della sete (polidipsia) e della necessità di urinare (poliuria)
- in caso di comparsa di segni precoci o tardivi della pubertà
- in assenza di crescita di recupero di crescita di bambini nati piccoli per età gestazionale (SGA).
In caso di scarso accrescimento, quali elementi vengono presi in considerazione dallo specialista?
Quando è sospettata una condizione di scarso accrescimento che necessita l’approfondimento di uno specialista, può essere utile sapere quali sono le informazioni che potranno essere richieste ai genitori, in modo che possano arrivare preparati all’incontro.
Genetica
- Altezza di genitori e familiari
- età dello sviluppo puberale di genitori e familiari (eventuali sviluppi tardivi o precoci dei genitori possono infatti incidere sulla crescita del figlio; quando sono familiari, spesso non rappresentano forme preoccupanti, tuttavia devono essere comunque valutati)
- consanguineità dei genitori (in quanto può essere la causa di patologie genetiche)
- etnia (determinate etnie possono presentare una statura più bassa rispetto ad altre)
- patologie presenti in famiglia, specialmente se di carattere autoimmune o endocrinologiche.
Gravidanza e periodo neonatale
- Gravidanza assistita (che può essere inoltre causa e/o concausa di determinate patologie genetiche)
- farmaci assunti dalla madre in gravidanza
- decorso della gravidanza
- peso e altezza del bambino alla nascita (ad esempio, nei i bambini nati piccoli per età gestazionale (SGA) si può verificare una crescita rallentata nei primi anni di vita)
- condizioni del bambino alla nascita (ittero, ipoglicemia, distress respiratorio, alterazioni degli elettroliti o infezioni possono rappresentare sintomi di deficit a livello dell’ipofisi).
Patologie e altri aspetti fisiologici
- Presenza di patologie preesistenti: es. malattie croniche, genetiche e oncologiche
- presenza di patologie intestinali: ad esempio le malattie infiammatorie dell’intestino o la celiachia, che spesso si manifestano con evacuazioni frequenti associate a dolori addominali
- eventuali terapie in corso (es. terapie antiepilettiche, oncologiche o a base di cortisone)
- alimentazione (un’alimentazione non corretta o un inizio di disturbo alimentare possono condizionare la velocità di crescita, fino ad arrivare, nelle forme più gravi, all’arresto accrescitivo)
- curve di crescita del bambino
- età in cui sono comparsi segni dello sviluppo puberale.
Rivolgiti al medico
La lista di condizioni e fattori che possono influire sulla crescita di un bambino è molto lunga, ed è la dimostrazione della necessità di rivolgersi a uno specialista, prima di trarre conclusioni affrettate sulla presenza o meno di un disturbo della crescita. Per chiarire i tuoi dubbi rivolgiti al pediatra o allo specialista dell’accrescimento.
Trova i centri di cura di Endocrinologica Pediatrica
È importante rivolgersi al centro specialistico in grado di accogliere e soddisfare tutte le richieste diagnostiche e terapeutiche relative ai problemi di crescita.
Servizio offerto da A.Fa.D.O.C
Per approfondire:
- Savage M.O. et al , Horm Res Paediatr (2016)
- Zhou E et Al, Curr Opin Pediatr. 2022
- Cutfield et Al, Ind Jour Ped 2021
- Nota 39 AIFA Gazzetta Ufficiale
- Anita CS Hokken-Koelega ,Endocr Rev 2023